giovedì 30 dicembre 2010

Donne e altre cose assurdamente complicate - Seconda Parte

Diciamo che nel post precedente mi sono divertita a creare un'ellissi di 15 anni, immaginando me stessa che riportava alla mente un Natale di 15 anni prima. Strano, pero'. 2025. Fa un po' paura.
Vabbè, tralasciando, prima di continuare volevo ringraziare tutte le persone che hanno apprezzato il mio lavoro e mi hanno incoraggiato a continuare. Grazie di cuore! Mi ha fatto molto piacere. 

Dunque, tornando all'argomento precedente, eravamo rimasti alle due famose pagine.
Cosa posso dire? Inutile aggiungere altro, tutto quello che potrei ipoteticamente scrivere potrebbe essere soltanto ripetitivo, perchè, come ho giá detto, quelle righe sono la completa interpretazione dei miei pensieri e delle mie idee al riguardo.
Insomma, mi viene una tale disperazione al solo pensiero di questo "lavaggio del cervello"! Pero', anche se anche io, ovviamente, ne sono sottoposta, sin da piccola l'ho sempre pensata diversamente. Insomma, non ero il tipo che sognava di diventare una principessa o cose simili. Ricordo che quando avevo sette anni, avevo chiesto a mia cugina che tipo di libri preferiva, sorpresa nel vedere una 15enne americana intenta in una lettura (pregiudizi infantili, perdonatemi). E alla risposta 'romantic novels' ricordo con estrema chiarezza di averla compatita pensando "Poveretta" e poi  "Cosa ti aspettavi". E poi quella sorpresa fu lei quando le dissi con una smorfia che quel genere non lo reggevo!
Voglio dire, perchè le donne devono vivere con queste fantasie nella testa, perche non possono farne a meno? Perchè  le donne non possono vivere senza un uomo? Questo mi porta alla domanda che mi ripeto piu' volte: E' questa la nostra vera natura, o è la societá, il sistema, che ci inculca queste idee nella testa? 
Il peggio è che questo problema del sistema non è come l'inquinamento globale, non si puo' "fare qualcosa"! Non si puo' entrare da Toys e bruciare i bambolotti! Non si possono bruciare le edicole per le riviste di gossip! Insomma, ci sono donne che vivono di quello!! Perchè il 70 % e passa di donne sono cosi superficiali, cosi stupide? Quanto mi addolora dirlo! E poi quel 30%: come dice la Jong, anche se è costituito da donne intelligenti, studiose, acculturate, anitconformiste, che pensano con la loro testa... Anche quello è stato sottoposto alla pubblicitá del sistema!! Magari esagero, ne faccio troppo un dramma... Ma io la vedo cosi...
Provate a pensare alla vita di una donna:
- 0-8 anni: Osceno il modo  in cui la societá usa il suo potere su bambine che ovvio, non sanno farsi un'opinione, e quindi tutte contente si ritrovano a giocare con alle principesse, alla cuoca, ad accudire la bambola...
- 9-13 anni: I primi amori. La preadolescenza. E' chiaro che è quasi impossibile non ricadere in argomenti che non siano ''i maschi'' e nelle novitá dell'essere donna. Ok, questo è assolutamente normale. Ma è il modo a cui si pensa a queste cose che mi lascia esterrefatta: l'aspetto, che in quel periodo è una novitá, diventa un'ossessione. Poi ha inizio l'estenuante ricerca all'uomo perfetto, proprio grazie agli ideali messi in testa sin dalla tenera etá alle bambine (il 'principe azzurro').
- 14-25 anni: L'aspetto esteriore diventa una parte fondamentale nella vita di una ragazza. Se non sei bella, non sei nessuno, giá in partenza. Ditemi quando mai questo avviene con gli uomini! E poi qua si vanno a creare i complessi, e poi problemi piu' gravi - anoressia, bulimia... E perchè? Per colpa della societá, per colpa del sistema!!
- 25-40 anni: Sei sposata con un uomo che ok, lo ami, ma non corrisponde a tutti gli ideali che ti eri prefissata! E poi ti ritrovi con un figlio, a fare la casalinga...
- 40 anni in poi: C'è la depressione, la crisi di mezz'etá!
Certo, io ho visto la cosa dal punto di vista negativo, queste cose non avvengono sempre! (Fiuu, ci mancherebbe!!) Pero' se una donna non pensa con la propria testa, è ovvio che si ritrova cosi!
Quindi donne, mi sembra molto chiaro il messaggio che vi voglio dare: Non fatevi condizionare dal sistema, ma pensate con la vostra testa! Anche questo, come mi è giá capitato di dire, puo' sembrare banale... Ma è cosi! Pensateci!
Bene, e ora, dopo aver sfornato questi due capitoli tutti i una notte, penso che mi riposerò un po'... E mi raccomando, per qualsiasi idea, pensiero che mi volete esporre, scrivetemi alla mia mail relly00@live.it, o commentate, sarò sempre felice di ascoltarvi! Se, invece, intendete seguire il blog, potete aggiungervi ai miei followers... Un saluto e buon 2011!

Donne e altre cose assurdamente complicate - Prima Parte

25 dicembre 2025
Ricordo ancora quel Natale di 15 anni fa.
Non ricordo con esattezza tutto ciò che ricevetti quell'anno - non perchè fosse una quantità esorbitante! - ma un regalo sì, lo tengo ancora ben in mente. Me lo regalò mia madre, pacco rosso e rettangolare, fiocco dorato: che cosa poteva essere, se non un libro? E infatti... Erica Jong, Paura di Volare.
Mia mamma mi raccontò la trama in poche parole e ricordo che mi face l'impressione di essere un libro drammatico, per stupide varie ragioni (la copertina scura con l'immagine di un volto sfocato, la descrizione breve di mia madre...) Ma mi dovetti ricredere quando lessi il titolo del primo capitolo (non so se avete presente) e ovviamente subito dopo qualche pagina.
Teoricamente, esiste il termine ''un libro che ti cambia la vita'', ma in quanto ai fatti, realisticamente, non ne sono altrettanto sicura... Quindi se non posso dire che Erica Jong, con quel volume, mi cambiò la vita, posso dire con certezza che me la 'consolidò', me la fortificò, in quanto ''Paura di Volare'', in gran parte, esprimeva ciò che pensavo. Non che altri libri, canzoni, citazioni non facessero altrettanto; quello che mi fece esultare fu l'argomento, quel tema a cui pensavo spesso, ma non mi ero mai ritrovata a pensarla in ugual modo con nessuno, nè speravo potesse mai accadere: DONNE.
Sì, perchè è questo il tema principale e ordinario di Paura di Volare, le donne. Diamine, a quell'epoca avevo così tanto da rimuginare, ma sopratutto da dire, su quell'argomento così pieno di sfaccettature, che avevo il timore di perdermici.
La mia filosofia principale riguardo alle donne, quella che avevo sempre in mente in ogni momento della giornata, quella che non riuscivo a spiegare con uno scritto, figuriamoci a parole, Erica Jong la riassumeva con un concentrato di pensieri diabolicamente mirati e acuti in circa due paginette. Forse non è il libro in sè che amai così tanto, probabilmente alcuni paragrafi mi annoiarono persino, ma se ammirai quella scrittrice, fu sopratutto per quelle due pagine.


"Diventare donna in America. Che impresa! Si ven su con la testa piena di pubblicità di cosmetici, canzoni d'amore, consigni di giornali femminili, troioscopi, pettegolezzi di Hollywood e dilemmi morali da teleromazo a puntate. Che litanie vi cantano i pubblicitari della vita felice! Che razza di catechismo!" ...e qui una serie di slogan... " 'Attente ai fianchi!' 'Come sedurre tutti i maschi dello zodiaco.' 'Un diamante è per sempre.' 'Come ho risolto il problema dell'igiene intima.' 'La donna che che si distingue usa Chanel No. 5.' 'Vuoi un corpo diverso? Ci pensiamo noi.' [...] E la cosa piu' incredibile è anche se eri intelligente, anche se avevi  passato gli anni dell'adolescenza a leggere John Donne e Shaw, anche se avevi studiato storia o geologia o fisica e speravi di speravi il resto della vita dedicandoti a qualche carriera lunga e difficile... avevi comunque la testa piena di tutte quelle fantasie melense in cui si crogiolano le ragazzine del liceo."


[Prima Parte...]

domenica 26 dicembre 2010

La teoria del Karma - argomentazione ed esperienze

La mia famiglia è cattolica. Anch'io lo ero da piccola, ma mi sono incominciata a fare molte domande, così a 12 non ho fatto la cresima. Il fatto ero che ero sempre stata profondamente atea. Non credevo in un entità divina, astratta, di cui si narravano opere delle quali non si hanno prove.
Un insieme di cose, tra cui una professoressa di religione che ci obbligava a studiare la Bibbia e il compatimento da parte di alcuni credenti, hanno fatto crescere in me un profondo odio per la religione, che vedevo come un' invenzione degli uomini grazie alla quale erano successe solo tragedie, e in più era anche una prova di debolezza e di dipendenza dell'umanità, perchè senza di essa non riuscivano a vivere.
Però non pensavo che il destino delle persone fosse dovuto al caso.
Ma, nonostante questo, non credevo in Dio, e non riuscivo a spiegarmi questa mia idea del destino delle persone.
Quest'anno scolastico, ho incominciato a guardare un telefilm su Italia uno tutti i giorni alle 14.30, My Name Is Earl. Earl, appunto, è un uomo che dopo aver vissuto i suoi 30 anni nel peccato, decide di mettere la testa a posto, scrivendo una lista di tutte le sue cattive azioni a cui decide di rimediare con buone azioni nei confronti delle persone alle quali ha in qualche modo danneggiato la vita. 
Oltre ad essere un telefilm davvero divertente, mi ha fatto riflettere sulla lista che Earl chiama "il suo karma". 
Mi sono davvero interessata questo 'Karma'. 


Karma significa ''atto'', ed è una teoria di alcune religioni orientali che si basa sul fatto che ogni individuo ha un suo karma, ovvero un'equilibrio con le altre persone e con gli avvenimenti della sua vita che può essere sia positivo, sia negativo. La positività o la negatività del suo karma dipende solo ed esclusivamente dal lui e dalle sue azioni, che sono guidate dall'intenzione, che è fondamentale. Questo riporta al fatto che, se si ottengono sorti negative, dipende solo da noi, perchè ne abbiamo commesse altre altrettanto negative - vale altrettanto con quelle positive. La teoria del Karma parla anche della reincarnazione, che è anche a mio parere, una teoria più discutibile. 
Ma, a parte questa, mi sono davvero legata al Karma perché non è, come nel cristianesimo, un solo Dio, un' unica entità nella quale credere e, sopratutto, essere devoti - la cosa che mi infastidiva di più - in quanto creati. Dicevo, il Karma, non è un'entità, ma un'equilibrio, qualcosa che noi creiamo ogni istante della nostra esistenza, e che dipende esculusivamente da noi. Ora credo fermamente in questa teoria perchè più razionale e logica rispetto alle altre, e sopratutto perchè da una spiegazione all'ingiustizia nel mondo - cioè perchè questa 'ingiustizia' deriva da altre azioni negative compiute da persone... Perchè io mi sono chiesta, Se questo Dio in cui tutti credono, è, come dicono, un dio buono e giusto, allora perchè non siamo esseri perfetti, perchè non c'è una pace assoluta nel mondo? Conosco persone credenti (e di sicuro ne conoscerete anche voi) che, in seguito a questo ragionamento, hanno perso la fede. 


Nel post precedente parlavo di praticare buone azioni, e, mentre scrivevo, mi riferivo ad un passaggio che ho letto nel libro "Le leggi del Karma" di Goswami Kriyananda, (che vi consiglio di leggere se la mia argomentazione vi ha incuriosito) che vi riporto qua sotto.


 "...se pratichiamo l'altruismo, il karma negativo dell'umanità non avrà il potere di modellare il nostro destino, e l'avarizia e la bramosia non potranno far altro che cessare. Svaniranno anche la rabbia e l'odio. Sviluppando la saggezza, si dissolverà l'ignoraza: non è complicato da capire, dal momento che tutti i destini negativi sono ben radicati nell'avidità, nell'invidia e nell'odio, e che l'odio e l'invidia, a loro volta, sono causati dall'avidità, la quale affonda le sua radici nell'ignoranza, ossia il fatto di aver dimenticato il nostro vero Sè."


Se tutti affidassimo le nostre azioni e, sopratutto, le nostre intenzioni, a questa citazione, sono sicura che a questo mondo si starebbe decisamente meglio.


Shanti!

Ed ecco un nuovo blog che, come tanti, cerca di fare la differenza.

Certo, ognuno magari la fa a modo suo, e allora anch'io mi impegnerò sul serio.
Ogni blog ha un suo motivo, uno scopo per il quale è stato creato, e anche "Telling Lifes" ne ha uno. Ma prima parliamo dell'autore, cioè io... O meglio, dell'autrice, tanto per sapere con chi avete a che fare.
In realtà io non sono altro che una ragazzina di 14 anni che si identificherà come Relly, una specie di soprannome che uso spesso in questo mondo - voi lo chiamerete virtuale, ma per me è un mondo come altri, di tutto rispetto. Io, Relly, come dicevo, ho 14 anni esteriormente, ma non mi sento questa stessa età anche dentro - detesto infatti scriverla, mi sento conformizzata nella grande massa di adolescenti, quindi voi fate finta di niente. Perchè non mi sento di avere 14 anni? Non è perchè magari ho dei voti notevoli a scuola, e neanche perchè mi piace giocare a fare la grande cioè fumare e cose simili.
In realtà non lo so bene neanche io, è semplicemente una sensazione che ho da sempre, legata forse al fatto che detesto le masse conformizzate di oggi, mi sento più legata a personaggi del passato, e se potessi, andrei a vivere in un' epoca passata.
So cosa pensate: bah, una che si sente diversa - come tutti gli altri - una che ci vuole dimostrare chissà cosa, che si vuole mettere alla prova...  Prima di tutto non voglio dimostrare niente, ma diciamo che questo blog è una specie di libero sfogo, sul quale scriverò semplicemente ciò che penso e non quello che gli altri si vogliono sentir dire.
Beh, ora sapete chi sono io. Ma io non so chi siete voi, perchè ''voi'', tecnicamente, ancora non esistete, dato che questo post non è ancora stato pubblicato. Comunque, spero presto di avere dei lettori con cui confrontarmi, discutere o essere d'accordo... Dei lettori che apprezzino le mie idee.
L'idea del blog mi è venuta in mente un po' di tempo fa, ne ho creato uno, infatti, che consisteva nel riportare le notizie di internet... L'argomento non mi stimolava abbastanza, quindi ho chiuso. Il secondo blog che ho creato, è quello di mia madre, scultrice, pochi mesi fa, sul quale ancora lavoro al posto suo...
Iei invece guardavo Ugly Betty in streaming, nella puntata nella quale lei crea un blog, perchè nella rivista in cui lavora non le danno spazio per i suoi pensieri. Quindi, dato che ultimamente avevo così tanti pensieri per la testa, Betty mi ha dato l'idea di metterli in ordine su un blog, nel quale raccontare storie di persone, pensieri, riflessioni, citazioni, esporre argomentazioni... - Certo che, se leggessi una cosa del genere su un blog, che ne riassuma in due parole il contenuto, giuro che direi: Che palle! Ma non so come generalizzare di meno quello che ho in mente per i prossimi post, quindi abbiate un po' di pazienza e avrete modo capire.
And so... sempre parlando dello scopo, dico solo, molto poeticamente, di voler unire le storie, le idee, delle persone del mondo per fare in modo di sentirci un unico popolo, di arrivare, chi prima chi dopo - e ognuno a modo suo - alla conclusione che siamo tutti umani, e quindi perchè non eliminare l'odio, la rabbia, lo stress il più possibile?
Può sembrare banale perchè ci stato ripetuto fino alla nausea da persone che ne avevano capito il significato, ma davvero, mi sono resa conto che è così. Io ogni giorno mi sveglio e mi prometto di praticare questa filosofia essendo altruista il più possibile, e ora cerco anche di ''indottrinare'' gli altri che non sono ancora stati illuminati da questa teoria, e, forse, con un blog, la cosa avrebbe colpito più persone. Quindi, mi raccomando, riflettete su ciò che vi ho detto e andando avanti parlerò nell specifico di tutto questo. 
Quindi, seguitemi, e fatelo per voi, fatelo per essere migliori! Se siete d'accordo oppure no, comunque, fatemi sapere la vostra opinione con un commento, oppure scrivetemi alla mail relly00@live.it . Davvero, ci tengo.
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