venerdì 21 gennaio 2011

Diversi aspetti

Ciò che ancora rende diversi gli  omosessuali nel 2011 non sono chi li insulta, chi li picchia, li maltratta o ne manca il rispetto: gente così ormai è una percentuale che va man mano, col tempo, a diminuire. Gente così nel XXI secolo va disprezzata e compatita, ed è giusto che sia così, è giusto che venga anche punita.
Ma ciò che li rende veramente ancora una parte della società non ancora del tutto - ammettiamolo - considerata "normale", sono le persone che li accettano, sì, ma continuano a stupirsi.
Gente che dice " Io non ho nulla contro nessuno", ma se vedesse due ragazzi per mano in strada non indugerebbe ad indicarli, a farli notare all'amico.
Gente che dice di non avere pregiudizi, ma poi 'frocio' è un insulto.
Almeno secondo me, poi ditemi che ne pensate, è questo che spinge gli omosessuali a non mostrare la loro vera natura in pubblico: la società, la massa. (Torniamo sempre sullo stesso discorso...) Per timore di quello che dirà il prossimo, per quello che penseranno al lavoro, o a scuola.
Per l'importanza che danno al giudizio.
Ma non è colpa loro, è una cosa normale, anche per i più sfacciati e coraggiosi, avere paura di fronte al cosiddetto giudizio di massa.

Qualche giorno fa ho conosciuto per caso un ragazzo su internet, grazie ad un sito; l'ho aggiunto su facebook e ho visto che sulle informazioni, in "mi piacciono" aveva spuntato sia la casella Donne, sia la casella Uomini.
Non avete idea della stima e l'apprezzamento che provo nei confronti di quel ragazzo di sedici anni. Non mi va di nominare questo ragazzo, perchè non lo conosco neanche bene, ma leggo i suoi racconti su internet, ed è davvero bravo.
Ecco, se io fossi un omosessuale, mi presenterei così: piacere, sono gay, problemi? Me lo attaccherei in fronte, mi terrei i poster di Ricky Martin in camera e fari un bel discorso a chiunque mi criticasse, o lo guarderei dritto negli occhi con disprezzo, senza dir niente, perchè il silenzio riesce ad inchiodare chiunque. (cito la Jong...) 
Magari è troppo "facile" da dire, come starà pensando sicuramente qualcuno, perchè io non sono omosessuale; pero' anche se avessi delle difficoltà nell'affrontare la mia diversità, io almeno ci proverei... Voglio dire, siamo nel 2011!

Per quanto riguarda i matrimoni gay, secondo me è inappropriato che non siano ancora concessi. Ma perché? Ecco la spiegazione, da quello che ho capito da un sito...
I matrimoni gay, ora come ora, risultano impossibilitati dalla normativa italiana sul diritto di famiglia. Tali tipi di unione infatti vengono ritenuti non coincidenti con i principi del nostro ordinamento. E quale sarebbe questo ordinamento? Ma ovviamente quello della chiesa! Cioè: il ricorso ad una matrice religiosa che detemina l'impossibilità di celebrare matrimoni gay.
Peeerò: la Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo, La Carta di Nizza e diverse Risoluzioni del Parlamento Europeo fanno in modo di evitare le
discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale nel diritto ad avere una famiglia.

Questa posizione non tiene però conto del fatto che il matrimonio non è quello celebrato in chiesa, bensì quel 'contratto' tra due persone che produce effetti innanzitutto per l'ordinamento italiano.
Ma allora, cosa ne pensate? 

Ah, e poi c'è anche la questione dell'adozione di un figlio (che avviene in altri paesi già più open mind dell'italia). Dunque. Alcuni non vogliono concederlo per ragioni quali: omofobia, sdegno, inconsuetudine del fatto. 
Io la penso così: anche qua, fosse per me, direi che tutti hanno il diritto di tutto, purchè sia corretto nei confronti altri. Infatti sta qui il problema. L'adozione da parte di coppie gay viene considerato un atteggiamento scorretto nei confronti del bambino, per i problemi psicologici e sociali che questo potrebbe causargli. Sono d'accordo. Come dicevo prima, per me hanno queste libertà... ma non nel 2011. Non nel 2011, perchè? 
Perchè onostante i progressi che sono stati fatti, il XXI secolo rimane, per ora, un'epoca ancora piena di pregiudizi. Ed è questo che probabilmente causerebbe problemi al bambino, l'ambiente in cui nasce. Non il tipo di orientamento dei genitori, non le influenze che questo potrebbe causargli, le "confusioni", come direbbe qualcuno. Ma l'ambiente, ergo, la società.

Dunque, alla fine il messaggio è questo: Vorrei spingervi tutti quanti a seguire la riflessione che ho fatto all'inizio, cioé: se non siete omofobici, allora dimostratelo al 100%, mai solo in parte.   

Se avete voglia di espormi un pensiero, un commento, o qualsiasi cosa, scrivetemi sulla mia mail, relly00@live.it, per dirmi apertamente cosa ne pensate :)

1 commento:

  1. Questa posizione non tiene però conto del fatto che il matrimonio non è quello celebrato in chiesa, bensì quel 'contratto' tra due persone che produce effetti innanzitutto per l'ordinamento italiano.
    Ma allora, cosa ne pensate? 

    Io penso che noi non diventeremo mai un paese a livello europeo e occidentale finché non saremo arrivati a una vera separazione tra Stato e Chiesa. Quale altro paese versa l’8/1000 ad un altro Stato che rappresenta la Chiesa? Quale consente tutti i privilegi sotto forma di esoneri finanziari che noi offriamo? Anche gli altri paesi prevedono la possibilità di finanziare ( con deduzione dalle imposte) le istituzioni che il cittadino vuole sostenere, ma questi lo fa liberamente scegliendo singolarmente, se sì o no, quanto, e a chi sì a chi no. Ma noi non siamo adulti abbastanza. Noi dobbiamo esser condotti per mano e indotti alla virtù per forza e ci ci anche imposta la selezione a priori !
    Il peggio è che la nostra immaturità è reale. La cultura politica italiana, quella che permea il popolo, che forma l’opinione pubblica e, ahimè, anche una buona parte di opinionisti e di quella che dovrebbe essere l’élite intellettuale, sono incapaci di separare Stato e Chiesa lasciando a ciascuno i suoi diritti ma ponendo anche chiari i paletti.
    Altrove, questo problema - il problemi di convivenza e di genere di cui qui si parla - viene via via risolto in vari modi. Ma da noi il solo timido tentativo di introdurre una novità in questo campo (i Dico) che si ispirasse a quanto in atto nei vari pesi dell’occidente è subito miseramente fallita e nel più profondo disinteresse dell’opinione pubblica.
    Ed è questo il punto. Non è solo nelle istituzioni, nella politica, negli opinionisti che esiste la confusione tra Stato e Chiesa essa fa parte della mentalità che mischia sentimenti e leggi, impegno pubblico e libertà di coscienza, moralismo e rispetto dell’individuo, tradizioni e superstizioni.
    Il discorso è molto complesso. Io stessa sto cercando di mettere un po’ d’ordine nel discorso attraverso una serie di riflessioni sul mio blog (http://lauren-3.blogspot.com/).

    RispondiElimina